25 giugno 2009

Vignetta: la soluzione a due stati (versione israeliana).


"Due stati, che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza..."

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4 Commenti:

Alle 25 giugno 2009 alle ore 15:36 , Anonymous Andrea ha detto...

Vichi, posto che la vignetta raffigura un mio sogno, cioè la nascita della Palestina come stato, faccio una piccola osservazione.
Sono quelli di Hamas che metaforicamente impongono la presenza di quel carro armato, basta vedere quanto accaduto negli ultimi giorni:

- Soldati delle Forze di Difesa israeliane hanno fatto brillare mercoledì sera due ordigni esplosivi palestinesi scoperti in tempo presso la barriera di sicurezza tra Israele e striscia di Gaza, vicino a Kissufim.

- Un razzo Qassam palestinese lanciato mercoledì mattina dalla striscia di Gaza verso Israele si è abbattuto su un terreno nei pressi del valico di Karni.

- Secondo Hamas, il primo ministro dell’Autorità Palestinese ''Salam Fayyad è il peggior pericolo per i palestinesi, giacché crede nella collaborazione sulla sicurezza con il nemico sionista”. Lo ha detto lunedì il portavoce della organizzazione terroristica palestinese, Fawzi Barhum, commentando le dichiarazioni di Fayyad secondo cui la Road Map e l’Iniziativa araba sono alla base di qualsiasi processo di pace e potrebbero portare alla nascita dello stato palestinese entro due anni.

Questi sono i fatti più recenti: in buona sostanza, la pace bisogna essere in due per farla

Pace, shalom, salam

 
Alle 26 giugno 2009 alle ore 12:28 , Blogger vichi ha detto...

Il problema non è la propaganda israeliana, ognuno fa il suo mestiere, il problema è quanti vi abboccano nonostante ogni evidenza.

Solo così è possibile accettare l'incredibile sovvertimento della realtà che vede condannato non Israele - la potenza occupante brutale e assassina - ma i Palestinesi, che attuano un diritto alla resistenza che è riconosciuto ai popoli che vivono sotto occupazione.

Non stiamo qui giustificando il lancio, peraltro sporadico, di razzi qassam. Personalmente, sono del tutto contrario, per due ordini di motivi:
1) il lancio di razzi qassam - in quanto ordigni non guidati che non distinguono tra obiettivi civili e militari - è da considerarsi illegittimo;
2) il lancio di questi razzetti pressocché innocui fornisce la scusa a Israele per commettere ogni sorta di crimini e continuare l'occupazione.

E, tuttavia, andrebbe condannata prima e con maggior forza l'occupazione israeliana, la punizione collettiva dell'embargo, l'istituzione di una zona cuscinetto illegittima di 300 metri in territorio palestinese, la quotidiana aggressione ai pescatori palestinesi e, last but not least, i raid che Tsahal periodicamente organizza nella Striscia.

Perchè quello che si dimentica di ricordare è che i qassam non hanno provocato alcuna vittima.

Dal cessate il fuoco del 18 gennaio ad oggi, invece, Israele ha ucciso solo a Gaza ben 24 Palestinesi e ne ha feriti 29 (dati OCHA).

E' questa la differenza, a ben vedere, in Israele si fa la conta dei razzetti, a Gaza (e in Cisgiordania) si fa la conta dei civili massacrati dalle canaglie di Tsahal.

Su una cosa siamo d'accordo, per fare la pace bisogna essere in due, e con questo Israele non c'è proprio verso di farla, fino a quando la comunità internazionale non deciderà di mettere in campo le opportune pressioni e sanzioni che sarebbero auspicabili contro questo stato-canaglia.

 
Alle 29 giugno 2009 alle ore 15:00 , Anonymous Andrea ha detto...

Vichi, mi sembra impossibile leggere che una persona documentata come te definisce ancora i Kassam come "razzetti pressocché innocui".
Ti faccio una domanda, a questo punto scusa i toni un po' forti ma non riesco a farne a meno: dove eri mentre per otto lunghi anni la gente correva come impazzita avendo 15 secondi di tempo per salvarsi mentre, inesorabile, la voce metallica dell’altoparlante, scandiva “zeva adom… zeva adom”. 15 secondi, prova a contare fino a 15, e corri pensando che un razzo può cadere sulla tua testa o quella di tuo figlio, corri su, conta da bravo, uno…due…tre…quindici …Bum! Sei rimasto vivo? Bene, vedremo la prossima volta! Dove eravate quando gli israeliani ti chiedevano di capire che i palestinesi non volevano la pace ma la fine di Israele? Per otto anni da Gaza hanno bombardato il Sud di Israele e magari anche tu i Qassam li chiamavi “sigaretti” e forse ridevi anche tu della paura dei bambini israeliani e dei loro genitori. Tanti dicevano, come te ora “tanto non ammazzano nessuno”, invece qualcuno è stato ammazzato e anche molti bambini ma tu non ne hai idea perché Israele non dà i suoi morti in pasto ai media. Tanti, forse anche tu, dicevano “Uscite da Gaza, quella è terra loro”. Bene, nel 2005 Israele è uscito da Gaza, ha portato via 10.000 persone che avevano creato in 40 anni, un impero di esportazione di prodotti biologici. E poi, cosa è successo? Anelavano tanto di prendere possesso di Gaza che , fuori gli ebrei, hanno bruciato tutte le serre lasciate intatte perché potessero continuare il lavoro. Bruciato, distrutto e ballato intorno agli enormi falò che segnavano la fine della speranza israeliana di vedere gettare la basi di un inizio di Stato palestinese e di una possibile pace. Parlo di speranza israeliana perché ai palestinesi non interessa uno Stato palestinese ma la conquista e distruzione dello Stato ebraico per aprire la strada al famoso califfato, sogno di ogni fondamentalista islamico. Perché ignori le sofferenze degli israeliani? Perché sei rimasto in silenzio quando 10.000 razzi su cittadini inermi violavano ogni diritto umano? Nessuna nazione al mondo avrebbe avuto tanta pazienza e il risultato è il tuo odio e manifestazioni di odio.

 
Alle 30 giugno 2009 alle ore 15:34 , Blogger vichi ha detto...

Io ho presente che sei stato assoldato dall'apparato della propaganda menzognera di Israele con il precipuo compito di rompermi i coglioni, ma anche alla propaganda c'è un limite!

Hai bisogno di un ripasso di storia? Hai bisogna che ti ricordi che il "disengagemente plan" di Sharon mirava ad evacuare circa 7.500 coloni (illegalmente stanziati a Gaza, neanche ci sarebbe bisogno di ricordarlo) perchè ormai indifendibili e con il preciso scopo di poter avere mano libera nei raid assassini di Tsahal?

Coloni, peraltro, per gran parte "ricollocati" nella West Bank...

Israele NON è mai andata via da Gaza, considerato che ne controlla in toto le frontiere terrestri e marittime nonché lo spazio aereo, che la sottopone a un durissimo embargo economico, che periodicamente vi compie raid militari, che ne controlla financo il registro dello stato civile.

Tutto questo fa sì che Israele vada considerato come potenza occupante, secondo il diritto internazionale e non certo secondo il diritto menzognero che gli assassini israeliani si sono inventati a loro uso e consumo.

Lo stesso soldato Shalit - di cui un giorno sì e l'altro pure si invoca la liberazione - non era altro che uno dei tanti lanzichenecchi schierati a guardia dei confini di Gaza, e che continuano a infliggere agli abitanti della Striscia una punzione collettiva infame e infinita.

Liberiamo Shalit, bene, ma qualcuno si ricorda anche delle migliaia di prigionieri palestinesi, alcune centinaia bambini, altre centinaia detenuti in base a quell'obbrobrio giuridico che è la cd. "detenzione amministrativa"?

Per il resto, le statistiche sono sotto gli occhi di tutti. I razzetti qassam nel 2008 hanno ucciso solo un civile israeliano, due rispettivamente nel 2007 e nel 2006.

Nel frattempo, in questi tre anni, Israele massacrava oltre 1.500 Palestinesi!

E' giusto e legale e morale che un civile inerme e inconsapevole venga ucciso da un razzo qassam? Certamente no, ma non si possono mettere sullo stesso piano i morti israeliani dovuti ai qassam - che si contano sulle dita delle mani - con le migliaia e migliaia di Palestinesi uccisi in questi anni da Tsahal.

E, a maggior ragione, non si può farlo dopo che l'operazione Piombo Fuso ha visto la morte di oltre 1.400 Palestinesi, per gran parte civili, donne, anziani, bambini, molti devastati dalle granate a frammentazione o bruciati vivi dal fosforo bianco.

Davvero non c'è più alcun limite alla disonestà e all'immoralità dell'apparato propagandistico israeliano e di chi si assume il compito di diffonderne le menzogne!

 

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